Mononucleosi: cause, sintomi e rimedi

La mononucleosi, conosciuta anche come "malattia del bacio" o "febbre ghiandolare", è un'infezione virale causata dal virus Epstein-Barr (EBV). Questo virus si trasmette attraverso la saliva, quindi il bacio è una delle vie principali di contagio. Tuttavia, può essere contratta anche attraverso il contatto con oggetti contaminati, come bicchieri o posate.

Mononucleosi: sintomi

La maggior parte dei pazienti presentano:

  • febbre
  • faringite con difficoltà a deglutire
  • aumento dei linfonodi (adenopatia)
  • fegato e milza possono aumentare di volume
  • affaticamento e debolezza generale
  • mal di gola
  • mal di testa

Mononucleosi: diagnosi

La diagnosi è clinica, supportata da esami di laboratorio per controllare la presenza degli anticorpi contro il virus Epstein-Barr.

Mononucleosi: rimedi

La mononucleosi infettiva di solito è autolimitante. La fase acuta dura circa un paio di settimane, ma la stanchezza può persistere per diverse settimane. 

Il trattamento della mononucleosi infettiva è di supporto. Purtroppo, non esiste una cura specifica per la mononucleosi. Tuttavia, ci sono alcune misure che puoi adottare per alleviare i sintomi e favorire una pronta guarigione:  

  • Riposo adeguato: il sonno e il riposo sono fondamentali per permettere al corpo di combattere l'infezione,
  • Idratazione: bevi molti liquidi, come acqua, tisane calde o succhi di frutta per mantenerti idratato,
  • Gargarismi con acqua salata: questo può aiutare ad alleviare il mal di gola.
  • Assunzione di analgesici da banco: puoi prendere paracetamolo o ibuprofene per ridurre la febbre e il dolore, seguendo le dosi consigliate. 

Si consiglia riposo durante la fase acuta e graduale ripresa dell'attività quando la febbre, la faringite e il malessere scompaiono.

La complicanza più temibile, soprattutto negli adolescenti, è la rottura della milza; perciò, i pazienti devono evitare il sollevamento pesi e gli sport di contatto per un mese dall'esordio della malattia. 

Mononucleosi e gravidanza

La mononucleosi durante la gravidanza può sollevare preoccupazioni sia per la madre che per il bambino non ancora nato. Ecco alcuni punti importanti da considerare:

  1. Trasmissione al feto: Se una donna incinta contrae la mononucleosi, il virus Epstein-Barr può essere trasmesso al feto. Tuttavia, la trasmissione fetale è rara e avviene principalmente durante il primo trimestre di gravidanza. Nella maggior parte dei casi, il virus non causa gravi complicazioni per il feto
  2. Rischi per la madre: La mononucleosi può influire sulla salute della madre durante la gravidanza. Le donne incinte che contraggono l'infezione possono sperimentare sintomi più intensi e una maggiore probabilità di sviluppare complicazioni, come epatite o pancreatite. È importante che le donne incinte sottoposte a un test diagnostico per la mononucleosi discutano dei risultati con il loro medico per valutare eventuali rischi e adottare le misure necessarie.
  3. Gestione dei sintomi: Poiché molti farmaci possono essere controindicati durante la gravidanza, la gestione dei sintomi della mononucleosi può essere un po' più complicata per le donne in gravidanza. È fondamentale consultare un medico che possa consigliare i rimedi sicuri da utilizzare durante la gravidanza per alleviare i sintomi, come riposo, idratazione, gargarismi con acqua salata e l'uso di analgesici da banco sicuri in gravidanza, come il paracetamolo.
  4. Monitoraggio del feto: Nei casi in cui la mononucleosi viene diagnosticata durante la gravidanza, il medico potrebbe decidere di monitorare attentamente la salute del feto. Ciò potrebbe includere ecografie per valutare la crescita e lo sviluppo del bambino, così come analisi del sangue per controllare la presenza del virus o eventuali complicazioni.

FAQ sulla mononucleosi

Di seguito le risposte alle domande più frequenti sulla mononucleosi

La mononucleosi è pericolosa?

La mononucleosi di per sé non è generalmente considerata pericolosa. Tuttavia, può causare sintomi scomodi e una sensazione generale di malessere. In alcuni casi, possono verificarsi complicazioni, come epatite, pancreatite o un'abbondante produzione di globuli bianchi. Se hai sintomi gravi o persistono per lungo tempo, consulta il tuo medico per una valutazione adeguata.

Quanto dura la mononucleosI?

La durata della mononucleosi può variare da persona a persona, ma in genere i sintomi principali possono persistere per diverse settimane, generalmente da 2 a 4 settimane. Tuttavia, la sensazione di stanchezza e debolezza può protrarsi per un periodo più lungo, talvolta anche diversi mesi. È importante seguire le indicazioni del medico e dedicare un adeguato periodo di riposo per favorire una pronta guarigione.

La mononucleosi è contagiosa?

Sì, la mononucleosi è contagiosa. Si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con la saliva infetta, come il bacio o la condivisione di bicchieri e posate. È importante adottare precauzioni igieniche, come lavarsi le mani regolarmente e evitare di condividere oggetti personali, per ridurre il rischio di contagio.

Con la mononucleosi si possono avere rapporti sessuali?

Durante l'infezione da mononucleosi, è consigliabile evitare i rapporti sessuali per ridurre il rischio di trasmissione del virus. La mononucleosi può essere trasmessa attraverso la saliva e il contatto intimo può favorire la diffusione dell'infezione. È importante attendere fino a quando il medico non conferma che non sei più contagioso prima di riprendere l'attività sessuale. Seguire le raccomandazioni del medico è fondamentale per prevenire la trasmissione del virus a un partner.

Test mononucleosi: dove farlo?

Per effettuare un test diagnostico per la mononucleosi, è consigliabile consultare il proprio medico o recarsi in una struttura sanitaria, come un laboratorio di analisi o un centro medico. Il medico valuterà i sintomi, effettuerà un esame fisico e, se necessario, prescriverà un esame del sangue per confermare la presenza del virus Epstein-Barr e diagnosticare la mononucleosi.

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